Il Priso |
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| il miglior lavoro targato Prophilax, secondo me. CITAZIONE (Marco L. @ 15/3/2008, 20:45) Non ho ascoltato tantissimo questo disco rispetto a quelli più recenti, un pò per la scarsa qualità delle registrazioni e la minor perizia tecnica di tutta la band, e un pò perchè comunque molte delle canzoni di questo disco vengono rifatte live, e meglio.
Certo, ci sono delle ottime canzoni, prese una ad una è un disco eccellente, però parlare di miglior disco secondo me non ha senso... E' quasi come se non fosse la stessa band (basti pensare alla voce di Fabio: è quella di un' altra persona), non è la stessa epoca...
E comunque... io qualche tempo fa pensavo di andare a prendere lezioni di chitarra da Ludovico (però poi non ho potuto per gli orari universitari), e mi disse che era molto impegnato, dicendo, fra le varie cose, "che deve studiare lo strumento". Cioè, dopo tanti anni, Ludovico è comunque un maestro di chitarra... ma anche uno studente!
E secondo me dieci e passa anni di studio si fanno sentire. Penso che per lui sentirsi dire che un disco di dieci anni fà è migliore di uno di oggi lo faccia un pò sorridere... sarà come dici, però -e parlo a livello "bassistico"- avere uno come Romanazzo, invece che un chitarrista prestato alle linee di basso (come su Coito ergo sum), si sente eccome: tralasciando la qualità della registrazione, su questo album (così come su tutti quelli dove suona lui) si sentono giri di basso slappati (Il giorno della ceppa), groove della madonna (Fotturion)... senza un vero bassista, cose come le linee di fretless su "Viva la fica" o il giro de "Il silenzio degli impotenti" non avrebbero avuto lo stesso appeal
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