Er Maghina |
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Il fenomeno delle "ragazzine doccia", si prostituiscono nei bagni della scuola in cambio di regali
Sono otto finora le ragazzine che, secondo l'equipe del professor Luca Bernardo, direttore del reparto di pediatria dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, si prostituiscono a scuola ma il fenomeno, come segnala l'edizione online del Corriere della Sera, probabilmente è molto più esteso. I coetanei le chiamano "ragazze doccia" perché, come la doccia, fanno sesso quotidianamente. Sono adolescenti fra i 14 e 16 anni, quasi sempre già benestanti. Dalla ricerca del professor Bernardo risulta che sette ragazzine siano di cosiddette famiglie della “Milano bene”, solo una proviene dalla periferia. Si prostituiscono a scuola o in luoghi di aggregazione giovanile come le discoteche, in genere nei bagni. Non lo fanno per soldi ma per beni materiali, e i compagni-clienti vengono scelti proprio in base all’entità dei regali che si possono permettere di fare. Gli istituti frequentati sono prevalentemente privati. Nelle prime ore di scuola, domanda e offerta vengono contrattate sui telefonini, poi si passa in bagno dove le ragazze accettano anche più di un cliente a testa, a seconda di quanto possono offrire i loro coetanei. Secondo il professor Bernardo alcuni ragazzi farebbero già da procacciatori di clienti e il timore è che nel giro stiano entrando anche dei clienti adulti e che per i pagamenti si passi dai regali al denaro. Per le giovani, per il momento, è una specie di gioco nel quale pensano di dominare a piacimento i loro clienti. Nessuna delle minorenni di cui parla di dossier di Bernardo ha parlato subito e liberamente della cosa. “La confessione è arrivata sempre all’interno di un percorso di assistenza relativo ad altri tipi di problematiche come la droga o il bullismo”, spiega il professore che teme il fenomeno sia molto più esteso di quanto rilevato finora.
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