Giunto finalmente alla fine di questa esperienza visiva, sono pronto a parlare di
Breaking Bad con chi ne ha voglia. Prometto di avere cura di mettere sotto spoiler tutto ciò che possa rovinare la visione di chi ancora non ha finito di vederlo.
E proprio per chi non lo conosce, spenderò qualche parola su
Breaking Bad, telefilm partorito dalla mente di un talentuoso sceneggiatore americano di nome Vince Gilligan, che ha curato praticamente ogni aspetto della serie, dirigendo molti episodi in prima persona, scegliendo le musiche, curando gli aspetti visivi o altre minuzie come i costumi o la sonorizzazione.
Breaking Bad racconta le gesta di Walter White, un uomo molto intelligente che svolge una vita mediocre. La diagnosi di cancro, la consapevolezza di avere pochi mesi di vita e la preoccupazione per il benessere della sua famiglia dopo la sua morte, lo spinge a darsi da fare per accumulare rapidamente denaro, ed eccolo trasformarsi da insegnante di chimica in spacciatore di metanfetamina. Mi fermo qui, questo è solo un accenno a ciò che si vede nella puntata pilota, cui seguiranno cinque appassionanti stagioni, in cui succede di tutto.
I punti di forza di questa serie telvisiva sono una regia di altissimo livello, con trovate degne del più ispirato Tarantino, e un manipolo di attori di una bravura sconvolgente, su tutti Bryan Cranston, l'interprete di Walter White (sotto spoiler alcune osservazioni sul suo personaggio).
E' incredibile come venga resa bene l'evouzione del Signor White, da mite uomo di mezz'età a spietato figlio di puttana. Non la si percepisce semplicemente osservando quello che fa, basta guardare come evolve visivamente. Paragonate l'espressione del viso del Walt dei primi tempi con quella delle ultime puntate: sono due persone diverse!
Mi sento in dovere di consigliare questa serie a tutti voi, non ne resterete delusi ma, anzi, mi ringrazierete come tutti quelli a cui l'ho fatta conoscere e se ne sono innamorati.